
Da bambino una volta sono andato a frugare nell’armadio del mio nonno Romano e ho trovato un bellissimo cappello a forma di cilindro…era fantastico, unico, originale, bellissimo…era riposto come un oggetto prezioso da conservare con cura…ero entusiasta perchè trovavo in quell’ oggetto qualcosa di magico, dove all’ interno potevano nascondersi segreti e incantesimi…da quel giorno sono sempre rimasto affascinato da cappelli, cappellini e berrette perchè ho sempre pensato che potesse esistere dentro di loro un mondo parallelo!Santa Claus, Indiana jones, Charlie Chaplin, Willy Wonka, Abramo Lincoln e il piu magico di tutti mago Merlino…in questi fantastici mondi chissà chi si nasconde…chissà quali avventure nascono…chissà quali creature vivono…quante volte me lo sono chiesto…e poi come si possono dimenticare i capelacci della mia nonna Wanda…ogni domenica non vedevo l’ora arrivasse l’ora di pranzo per poterne mangiare un piatto enorme!!!!ecco svelato il segreto del mio nome clown…È legato a questi 2 simboli che rappresentano i miei 2 nonni…due persone Fantastiche, che mi hanno regalato tante emozioni con piccoli gesti che rimarranno sempre nel mio cuore e che porto con orgoglio disegnati sul mio camice ogni volta che andiamo a regalare sorrisi in ospedale con i miei clown preferiti…
i Pagliacci senza gloria!
“E soprattutto, guardate con occhi scintillanti tutto il mondo intorno a voi, perché i più grandi segreti sono sempre nascosti nei posti più improbabili. Coloro che non credono nella magia non potranno mai trovarla.”
(Roald Dahl)

Ciao, sono Clown Peter Pan!
E sono qui a “raccontarmi” un po’, così, tanto per fare due chiacchiere con te e soddisfare un pizzico della tua curiosità sui pagliacci in questa attività chiamata Clownterapia… ‘sta parolona!
A volte nella Vita, ci sono delle svolte, delle novità, in alcuni casi non volute ed in altri casi scelte perché era il momento.
In questo caso è stata una scelta, infatti da tanto tempo cercavo di rendermi utile, perché sentivo che aiutare chi ha bisogno realizza due scopi, non solo per chi è aiutato ma anche per chi si propone: fa stare bene dentro.
Così nel gennaio del 2012 mi imbattei in una persona che faceva questo tipo di volontariato. Come dicevo prima, già da tempo cercavo qualcosa ma non trovavo la cosa giusta. Bene, stavolta sentivo che poteva essere quella buona, finalmente la “Provvidenza” o “l’Universo” mi dava una possibilità, e l’ho colta.
Le conseguenze sono state abbastanza immediate, tra cui il nome Clown: per il mio carattere giocoso in compagnia degli amici, una volta uno di loro disse che sembravo Peter Pan. Da quì ho quindi preso il nome, che mi è parso azzeccato e che mantengo da quasi 10 anni.
Ringrazio anche la buona sorte di avere una compagna che mi ha disegnato un càmice splendido, per l’attività, con un gran bel Peter Pan!
Insomma, una gran bella fortuna aver trovato quest’impegno gentile, ma soprattutto perché svolto con questo gruppo!
Viva i Pagliacci senza Gloria!
Ciò che fa andare avanti Peter Pan nella Clownterapia è quindi il desiderio di DARE. E’ questo che mi motiva, e che spero faccia rimanere Peter, quel ragazzino dentro l’adulto!

Ciao, mi chiamo Ridò, clown Ridò;
direte, “che strano nome!” Ebbene, questo nome nasce nel 2009 quando sono diventata mamma, oltre a essere molto felice, sono stata anche molto fortunata.
Tutti in famiglia eravamo in ottima salute, anche la bimba, non ha mai avuto grossi problemi. Così, ho cominciato a pensare a quei genitori che, non sono stati così fortunati come me, e volevo essere d’aiuto nel mio piccolo. D’altronde pensavo che se capitasse a me una malattia, vorrei il supporto di un clown”.
Trovato il gruppo clown, io e mio marito, abbiamo intrapreso insieme questo percorso facendo formazione, successivamente dovevamo trovare un nome clown. La decisione non è stata facile.
Un giorno, a mio marito, mentre faceva colazione, gli viene in mente Bombolone (parte subito una risata), lo scopo era quello.
Per me ho pensato Ridò.
Mi è venuto in mente questo nome, perché se mi presti qualcosa, io te l’ha Ridò sempre.
Un altro motivo, è che Ridò, è una parola francese che significa tenda, ma è anche una parola del nostro dialetto ferrarese che significa mantovana o drappeggio.
(Io di lavoro faccio la sarta di tendaggi).
Così un giorno, stavo confezionando delle tende con relative mantovane, entra un cliente che mi chiede, “è pronto il mio ridò?”
Mi piace così tanto il mio lavoro, che mi è sembrato il nome perfetto. In questi anni Ridò ha fatto sorridere tante e tante persone insieme a tutti i Pagliacci Senza Gloria.

Un pomeriggio ero in compagnia di mio nipote,
stavamo giocando per finta sull’ isola che non c’è, lui doveva combattere contro capitan uncino io svolazzano intorno a lui con le mie ali finte fatte con due cuscini,interpretavo Trilly (Campanellino) la fatina di Peter Pan, lo incoraggiavo e gli davo l’energia con i miei poteri magici da fatina ,lui si divertiva tantissimo, ad un certo punto si ferma e mi dice:
“ZIA mi fai troppo ridere ,come faccio a sconfiggere capitan uncino se mi fai ridere”
In quel momento decisi che il mio nome clown sarebbe stato Campanellino!
Si perché ci pensavo da tempo, volevo essere utile per gli altri, volevo fare il clown, donare una delle cose più naturali del mondo: il sorriso.
All’ inizio la mia timidezza mi preoccupava ma volevo tanto riuscirci, e grazie ad un clown che sarà sempre nel mio cuore per la sua simpatia,
semplicità e bontà ho imparato a lasciarmi andare , ho imparato che se anche solo per qualche minuto fai felice qualcuno ti senti grande, utile, ti si riempie il cuore.
Ad oggi sono grata e fiera di averlo ascoltato e di far parte di un gruppo speciale!!!
Quindi evviva i pagliacci senza gloria!!
CAMPANELLINO!

Ciao a tutti sono Bambi,
da pochissimo ho iniziato questo meraviglioso percorso con i pagliacci.
Mi hanno chiesto dì raccontare la storia del mio nome clown e ora vi svelerò il piccolo aneddoto che c’è dietro.
All’inizio ero combattuta tra “Ricciola”, per via della mia indomabile chioma, e “Bambi” per via degli occhi grandi.
Avevo pensato dì far scegliere al gruppo quale dì questi due nomi piaceva dì più poi, però avvenne un fatto molto carino e bizzarro che mi porto a scegliere Bambi senza metterlo ai voti.
Una mattina alle 5:20, mentre andavo a lavoro, con mio grande stupore un cerbiatto mi attraversò la strada. Accostai e ci misi qualche minuto per realizzare che fosse davvero un cerbiatto ( abito in provincia di Rovigo e lavoro a Ferrara, non se ne vendono molto di cerbiatti i in giro qui).
La sera stessa avevamo un aperitivo tutti insieme è semplicemente ho detto quale sarebbe stato il mio nome da clown e ne furono tutti entusiasti.